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  • Immagine del redattoreFrancesca Panarello

Tradimento e genitorialità

Il segreto si custodisce e libera

Il non detto si reprime e opprime

Distingui cosa custodire nell’intimità come un tesoro e cosa svelare per mettere in circolo valore.


A volte, alla base della crisi coniugale, viene portato da uno dei mediandi il tradimento dell’altro/a.

La parola tradire proviene dal latino tràdere, che vuol dire consegnare. Tradisco deriva da “trans” e “do” e il prefisso “trans” implica un “passaggio”, una “transizione” verso l’altro di sé oltre che da sé.

Si abbandona il conosciuto e ci si “consegna” al nuovo, ma, al tempo stesso, si mette l’altro/a nella condizione di vedere, scorgere l’inedito anche di se stesso/a: emozioni represse, bisogni inespressi o rimossi, valori calpestati.

La stanza della mediazione familiare è uno spazio-tempo di parola, protetto, in cui si può affrontare anche una questione spinosa come il tradimento, custodendo l’intimità del proprio giardino segreto.

La stanza della mediazione è uno spazio tempo di parola, riservato e confidenziale, in cui poter ridare voce al non detto, in vista di una gestione efficace del conflitto parentale e della ri-organizzazione creativa della relazione genitoriale.

Al di là delle vicende, anche le più dolorose, che hanno riguardato gli ex coniugi, permane di fondamentale importanza garantire ai figli l’apporto educativo e affettivo di entrambi i genitori.

Francesca Panarello

Mediatrice Familiare AIMeF L. 4/13

Certificazione Kiwa Cermet Italia

ISO/IEC 17024 e UNI 11644:2016




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