I genitori che si separano attraversano, in genere, una fase di grande caos emotivo e organizzativo.
È frequente, quando una coppia “si rompe”, che il papà e la mamma, si facciano la lotta, tramite i propri avvocati, a suon di rivendicazioni e recriminazioni. Ognuno, per parte sua, pretende di avere ragione davanti a un giudice e, spesso, i figli vengono “usati” come arma impropria di potere o pegno d’amore.
È dimostrato, che i figli dei genitori separati vivono un periodo di smarrimento e confusione, che è tanto più dannoso per il loro benessere, quanto più il conflitto tra i genitori è elevato e mal gestito.
In queste situazioni, per i bambini e le bambine è, dunque, fondamentale che la coppia genitoriale riprenda al più presto una buona comunicazione e si mantenga il più possibile in sintonia.
In Italia, esiste la possibilità, per chi è coinvolto in una separazione o in un divorzio, di rivolgersi a un mediatore familiare qualificato, per prendere in considerazione una via di gestione concordata del conflitto.
Il mediatore familiare è un professionista imparziale, che aiuta la coppia genitoriale a comunicare, affinché possa prendere accordi mutualmente soddisfacenti, sugli aspetti della separazione e/o del divorzio di maggiore interesse (turni di responsabilità, coabitazione, aspetti economico – patrimoniali, etc).
Il mediatore familiare:
✅ facilita la comunicazione; ✅ garantisce l’equilibrio delle parti: è equi-distante ed equi-vicino; ✅ addestra alla cooperazione e sollecita la creatività; ✅ aiuta nella definizione degli accordi; ✅ non esprime giudizi né valutazioni; ✅ non rappresenta gli interessi di una delle parti; ✅ è tenuto alla riservatezza.
Durante il percorso di mediazione familiare, che si svolge nell’arco di 10-15 incontri, si ha modo di dialogare e confrontarsi sui bisogni relazionali e concreti.
Gli eccessi di conflittualità distruttivi risultano contenuti e si aprono nuove possibilità di ascolto e riconoscimento reciproci.
I genitori, grazie all’aiuto del mediatore, possono scegliere insieme le soluzioni più appropriate alle necessità della nuova situazione, tenendo conto reciprocamente dei propri bisogni, senza delegare a nessuno di decidere al posto loro.
L’accordo finale è l’effetto della co-responsabilità dei genitori.
Non c’è nessun vincitore e nessun vinto.
Il ritrovato clima di cooperazione fa sì che i figli si sentano rassicurati e garantisce il loro benessere.
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